"Antea caecubum, postea falernum", con queste parole Plinio il Vecchio, scrittore e naturalista dell'epoca romana parla dei due vini maggiormente conosciuti ed apprezzati in quel tempo. Dunque il Cecubo superava per qualità e pregio il Falerno, inoltre sembra che il primo venisse prodotto nell'antica città di Amyclae, della quale ci parla anche Virgilio attribuendo l'origine ai Laconi, popolo del Peloponneso. Gli amyclani piantarono sui colli di Itri la vite dell'uva serpe come retaggio delle loro credenze religiose.
Altra testimonianza notevole riguardo l'origine del vino cecubo, ci viene data da Columella che nel tratteggiare i vitigni noti sempre in epoca romana, parla del Dracontion che in greco significa serpente.
Altra testimonianza notevole riguardo l'origine del vino cecubo, ci viene data da Columella che nel tratteggiare i vitigni noti sempre in epoca romana, parla del Dracontion che in greco significa serpente.
Negli ultimi anni l'Agropontino, a sud del Lazio, ha visto un incremento della produzione vinicola. Dalle colline alla spiaggia, dal verde dei monti al blu del mare il paesaggio offre ai visitatori una tavolozza di colori e di profumi che sono l'espressione di un territorio ricco di cultura, arte, storia e tradizioni gastronomiche. L'ager caecubum ne individua uno specifico. Nell'antichità infatti il nome del vino derivava proprio dal territorio nel quale veniva prodotto (es. setinum, formianum, fondanum, ecc) a dimostrazione del forte legame che univa il prodotto con la terra. |
Il territorio dell'ager caecubum è stato storicamente e geograficamente individuato nella zona compresa tra Itri, Fondi e Sperlonga dove attualmente risiede l'azienda vinicola Monti Cecubi.
La Dottoressa Chiara Fabietti, enologo, incaricata alla produzione, sta svolgendo un intenso lavoro attraverso la riscoperta e valorizzazione dei vitigni autoctoni locali ed ha più volte sottolineato il suo impegno affinchè l'azienda continui a preservare il ricco patrimonio che la natura offre a questa zona vocata alla viticoltura e olivicoltura da millenni.
La Dottoressa Chiara Fabietti, enologo, incaricata alla produzione, sta svolgendo un intenso lavoro attraverso la riscoperta e valorizzazione dei vitigni autoctoni locali ed ha più volte sottolineato il suo impegno affinchè l'azienda continui a preservare il ricco patrimonio che la natura offre a questa zona vocata alla viticoltura e olivicoltura da millenni.